2017.05.26.

Utcára a mondanivalóddal! címmel mutatja be a magyar képzőművészet kritikus alkotóit a hatvanas évektől napjainkig a budapesti Ludwig Múzeum - Kortárs Művészeti Múzeum (Lumú) a Római Magyar Akadémián (RMA) megnyílt kiállítása, amelyről Fabényi Júlia, a Lumú igazgatója és Szipőcs Krisztina kurátor számolt be az MTI-nek.

Várhelyi Klárának nagyon köszönjük a Római Magyar Akadémián a kiállításról készült fotóit.

Fabényi Júlia, aki egyben a Velencei Képzőművészeti Biennále magyar nemzeti biztosa, elmondta, hogy a kiállítás a május 13-án kezdődött velencei seregszemlén résztvevő magyar alkotók és kortársaik művészetét kívánja bemutatni az olasz közönségnek. A tárlat címét Hajas Tibor hasonló elnevezésű, 1975-ös fotói adják.

Hajas Tibor és Csörgő Attila idén a Biennále központi kiállításába kapott meghívást. A római kiállításon szintén szereplő Várnai Gyula projektje pedig a velencei magyar pavilonban látható.

Az RMA galériájában 20 művész 41 alkotása vázol képet az utóbbi több mint fél évszázad magyar képzőművészetéről fotókkal, festménnyel, installációkkal, graffitival, grafikákkal.

Szipőcs Krisztina, a tárlat kurátora hangsúlyozta, hogy a rendszerváltás előtti neoavantgárd-generációtól induló kiállítás vezérfonalát a művész és a nyilvánosság, valamint a művészszerep képzi. Az alkotások gyakran iróniával igyekeznek "lebontani" és újraértelmezni a rendszerváltás előtti szimbólumokat. Ez látható például Szombathy Bálint Lenin Budapesten (1972) című fotósorozatán, amelyen a művész egy Lenin-transzparenssel vonult végig a városon.

A június 11-ig látható kiállítás az Emberi Erőforrások Minisztériuma (Emmi) és a Balassi Intézet támogatásával valósult meg. Puskás István, az RMA igazgatója szándéka szerint a Biennáléval egy időben zajló kiállítás a fiatal római publikum felé kívánja nyitni a magyar kulturális intézet megújult programját.

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http://webradio.hu/hirek/kultura/a_kortars_magyar_muveszetet_mutatja_be_a_ludwig_muzeum_romaban

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Attila Csörgő (1965 -)
artista. Nato nel 1965 a Budapest. Le opere di Attila Csörgő permettono uno sguardo esaustivo su una complessa e particolarissima ricerca artistica nella quale si fondono aspetti cardinali della modernità (la geometria, la percezione, la rappresentazione) con l’invenzione di dispositivi atti a coniugare e a reinterpretare quegli aspetti medesimi. Attila Csörgő è un esempio di artista-inventore che letteralmente crea nuove "macchinerie" e immagini basate sullo sviluppo dei paradossi della geometria.Da questo inizio si generano installazioni, oggetti, fotografie, disegni che presentano solidi animati meccanicamente o tenuti sospesi nello spazio da lievi correnti d’aria; immagini geometriche create dalla luce; macchine fotografiche uniche per la trascrizione a 180° dell’ambiente circostante; piante di edifici che ne mostrano lo sviluppo continuo della superficie. Fra le partecipazioni internazionali dell’artista vanno ricordate la Biennale veneziana del 1999 (Padiglione ungherese), la Biennale di Istanbul del 2003, Und es bewegt sich doch... a Bochum, dOCUMENTA a Kassel (2012).
L'artista questo anno è tra gli invitati da Christine Macel alla 57. edizione della Biennale di Venezia.
2017.05.25.
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Katalin Ladik (1942-)
poetessa, slammer, performer, attrice. Nata a Novi Sad (oggi Serbia). Vive e lavora tra Novi Sad, Budapest e l’isola di Hvar (Croazia). È autrice anche di poesie sonore e visuali. È un’artista sperimentale (happenings, mail art, teatro sperimentale). Esplora la lingua attraverso espressioni visive e vocali, nonché movimenti e gesti. Tra i suoi lavori, ritroviamo collage, fotografie, performances allestite in ambiti urbani e in mezzo alla natura. Vanta di numerosi prestigiosi premi tra cui si ricorda Il Lennon Ono Grant for Peace (2016).
2017.05.25.
https://www.youtube.com/watch?v=zCOlpf4qkXU
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Ákos Birkás (1941 - )
pittore Premio Mihály Munkácsy. Compie i propri studi presso l’Accademia di Belle Arti di Budapest, sotto la guida di Géza Fónyi. Insegna all’Accademia di Belle Arti di Salisburgo (1990), presso l’École Nationale des Beaux-Arts di Parigi (1992), all’Accademia estiva di Teneriffe (1993). Vive e lavora tra Budapest, Francia e Berlino. Esordisce con ritratti per passare poi alla pittura iperrealista e concettuale. A partire dalla metà degli anni 1980 fino alla fine degli anni 1990 realizza delle opere di grandi dimensioni, con un solo motivo, ovvero una forma ovale, che raffigura una testa astratta. Intorno agli anni 1990 torna alla pittura realista, tuttavia continua a dipingere dei quadri astratti. Le sue opere sono state esposte oltre che in Ungheria, a Graz, Vienna, Bratislava, Brussel, Parigi, Dijon, Berlino, Helsinki, La Biennale di Venezia (1986), Dortmund, Washington, Soeul, Bolzano.
2017.05.25.
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Imre Bukta (1952-)
artista premio Mihály Munkácsy. Compie i propri studi presso la facoltà di pittura dell’Università degli Studi di Pécs. Si tratta di una delle figure più originali dell’arte contemporanea ungherese. La sua pittura, detta anche ’arte agricola’ riflette le caratteristiche, problematiche e figure tipiche della campagna ungherese postsocialista sotto una chiave spesso ironica senza alcuna nostalgia o idealizzazione. Fra le partecipazioni internazionali dell’artista vanno ricordate la Biennale de Paris, Manifestation Internationale des Jeunes Artistes, Centre George Pompidou (1980), La Biennale di Venezia (1988, 1999), Pacific Flora, Hamamatsu (2004), China Millennium Monument, Pechino (2005)
2017.05.25.
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Balázs Beöthy (1965 - )
artista. Nato nel 1965 a Budapest. Compie i propri studi alla Facoltà di Pittura dell’Università di Pécs. Tra il 1985-1992 lavora con il gruppo di artisti ”Hejettes Szomlyazók”. Dalla fine degli anni 1980 presenta una serie di installazioni concettuali. Parola chiave delle sue opere è il contesto, inteso quale spazio fisico che nel corso degli anni cede il posto allo spazio collettivo. Nella seconda metà degli anni 1990 l’attenzione dell’artista si rivolge alla realizzazione dei quadri, innanzitutto digitali che risentono dell’influenza della pop cultura.
2017.05.25.
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András Baranyay (1938-2016)
artista Premio Mihály Munkácsy, Premio Kossuth. Completa i propri studi presso l’Accademia di Belle Arti di Budapest. Negli anni 1960 è membro attivo del gruppo neoavanguardia ungherese IPARTERV (Design industriale). Verso la fine degli anni 1960, inizio anni 1970 incomincia a raffigurare su una serie di litografie alcuni particolari del corpo umano, mettendoli in rilievo tra spazi neri e bianchi. Dietro le coperture a forma di cerchi/rettangolari si nascondono i piegamenti del corpo umano, particolari di pelle, spalle, bracia, dita che rappresentano ma non raffigurano ”l’integrità”, l’intero corpo umano, la personalità. Il punto di riferimento di Baranyay è Kierkegaard e l’esistenzialismo. Dall’inizio degli anni 1970 Baranyay incomincia ad usare una nuova tecnica, quella della fotografia, ed anche una nuova tematica, quella degli autoritratti. Spesso e volentieri colora i propri ingrandimenti in bianco e nero, li manipula con diversi metodi.
2017.05.25.
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Sándor Pinczehelyi (1946 -)
pittore, grafico. Completa i propri studi presso l’Università degli studi di Pécs. È membro fondatore del ”gruppo DOPP” nonché del gruppo d’avanguardia ”Pécsi Műhely”. Esordisce come grafico, progettando manifesti caratterizzati dall’uso di emblemi, elementi visuali, tra cui falce-martello, sanpietrini, stelle, paprika, diversi animali (montoni, maiali, ochea), colori della nazione ungherese (rosso-bianco-verde). Dalla fine degli anni Sessanta e inizio anni Settanta, sotto l’influenza della neoavanguardia ungherese incomincia a sentire l’attrazione per la fotografia concettuale, ed arricchisce le proprie opere (fotografie, grafiche, video, installazioni) con contenuti ironici e politici. Verso la fine degli anni Ottanta, l’effetto della Transavanguardia si fa sentire anche nelle opere di Pinczehelyi, in particolare nelle sue installazioni e fotografie a colori. Negli anni 1990 l’artista dà vita a opere caraterizzate da elementi iconografici.
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Bálint Szombathy (1950-)
poeta, critico, artista, performer. Membro fondatore del gruppo artistico progressivo ”Bosch+Bosch”. Dagli anni 1970 si occupa di poesia scritta e visuale, mail art, grafica applicata. È redattore di numerose riviste d’arte.
2017.05.25.

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Gábor Gerkes (1962- )
pittore, grafico. Dal 1987 membro dello Studio dei Giovani Artisti Figurativi. Dal 1997 membro della colonia di artisti di Paks, dal 2001-2005 membro della colonia di artisti grafici di Makó.
Dal 2010 direttore artistico della nota casa editrice Európa Könyvkiadó.
Fra le partecipazioni internazionali dell’artista vanno ricordate le sue mostre personali a Rennes, Parigi, Helsinki, Bratislava, Monpellier, Trieste.Gerkes vanta numerosi premi tra cui il Premio Art Future (2000) e il Premio Mihály Munkácsy (2005).
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Judit Kele (1944 - )
regista, artista tessile, scenografa, costumista. Completa i propri studi presso l’Accademia Ungherese di Arti applicate per proseguire poi presso la Facoltà di scenografia dell’Accademia drammatica di Budapest. Dal 1981 vive all’estero prima a Parigi, poi a Strasburgo. Tra i suoi premi si ricordano SACEM, Festival de Lussas, Gran Prix nella categoria di documentari musicali (1996), SACEM, Gran Prix de création nella categoria di documentari, Festival Internazional du Film, Montréal, Gran Prix Pratt et Whiteney (2000).
2017.05.25.
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László Haris (1943 - )
fotografo premio Rudolf Balogh. Esordisce all’età di 13 anni con delle riprese della Rivoluzione del 1956 di Budapest, che espone per la prima volta solo nel 2006, in occasione del 50esimo anniversario della Rivoluzione, presso il Palazzo delle Esposizioni di Budapest, presso il Museo Ernst di Budapest e a Washington. Vanta numerose collaborazioni con artisti figurativi. Le sue opere, al confine tra fotografia e film, spesso sono gli ingradimenti macro di piccoli tratti della realtà con contenuti filosofici.
2017.05.25.
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Gyula Gulyás (1944-2008)
scultore Premio Kossuth. Autodidatta. Sin dal suo esordio frequenta gli ambienti artistici, innanzitutto quello del gruppo neoavanguardia ungherese. Le sue prime opere nascono all’insegna della minimal art, arte concettuale e costruttivismo. La sua prima scultura nonfigurativa più significativa vede luce nel 1968. Negli anni 1970 lavora presso le varie colonie artistiche e dà vita alle sue prime opere monumentali, caratterizzate dalla fusione di tendenze concettuali e minimaliste, il cui tema centrale ruota attorno alla memoria delle rivoluzioni. A partire dalla metà degli anni 1970 sotto l’influenza di Tibor Vilt, quale suo maestro, incomincia a realizzare una serie di ritratti in scultura con evidenti riferimenti alla Pop art. Dalla metà degli anni 1990, Gulyás realizza anche numerose grafiche sul tema del paesaggio italiano.
2017.05.25.
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Csaba Nemes (1966 - )
pittore. Completa i propri studi alla Facoltà di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Budapest sotto la guida di Ignác Kokas e Gábor Dienes per proseguire poi alla Facoltà di arte murale. Gli argomenti principali delle sue opere sono la ricerca della propria identità, dell’identità culturale nonché il ruolo dell’arte figurativa contemporanea nella società postmoderna.
2017.05.25.
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István Csákány (1978-)
artista, noto innanzitutto per i suoi metodi di lavoro megalo-maniacali. Le sue opere sono di solito imprese su larga scala, molto impegnative in termini di tempo, spazio e costi. Tuttavia utilizza le materie prime più semplici del commercio edilizio. Legno e calcestruzzo aggiungono un fattore estetico fai da te, ma offrono anche una forte atmosfera centro-europea alle sue installazioni. Molte delle opere di Csákány offrono una reinterpretazione e una critica del passato. Oltre alla megalomania, la caratteristica più significativa della sua ars poetica è la sua meticolosità
2017.05.25.
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Tibor Gyenis (1970-)
pittore, scultore. Completa i propri studi presso l’Università di Pécs sotto la guida di Gyula Konkoly. Dal 1997 al 1999 lavora a Berlino. Vanta numerose mostre personali e collettive tra cui presso il Museo Ernst, la Galleria Duna, il Palazzo delle Esposizioni, il Museo Ludwig di Budapest.
Le sue opere sono caratterizzate da elementi quotidiani, trascrizioni mitologiche, collocazione di processi biologici in contesti storici e di finzione, fantasia figurativa, utilizzo espressivo di materiali, uso della plastica, composizioni equilibrate.
2017.05.25.
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